Comportamento non etico o complice
Patanjali, il grande filosofo yogico, ha scritto di etica nei suoi Yoga Sutra. Questi sutra comprendono i cinque Yamas e i cinque Niyamas. Gli yama chiedono ai praticanti di evitare la violenza, la menzogna, il furto, lo spreco di energia (per mancanza di autocontrollo) e la possessività. I cinque Niyama ci chiedono di abbracciare la pulizia e la contentezza, di purificarci attraverso il calore, di studiare e osservare continuamente le nostre abitudini e di abbandonarci a qualcosa di più grande di noi.
Se siete interessati a comprendere in modo più approfondito gli Yamas e i Niyamas, consultate Gli Yamas e i Niyamas: Esplorare la pratica etica dello yoga di Deborah Adele.
Patanjali dice inoltre nell’Aforisma 2-34:
“Gli ostacoli dello yoga – come gli atti di danneggiamento e di falsità, creati direttamente o indirettamente, o approvati, che nascano dall’avidità, dalla rabbia o dall’infatuazione, che siano modesti, medi o eccessivi – non cesseranno mai di provocare dolore e ignoranza. Si dovrebbero superare i pensieri distraenti ricordando questo”.
Le persone sono spesso disposte a comportarsi in modo non etico quando qualcun altro dà loro il permesso o dà l’esempio per farlo. Con le parole “o approvato” nell’aforisma sopra citato, Patanjali affronta tutte le scuse per un comportamento non etico, cioè il fatto che sia stato dato il permesso da chiunque altro di agire in modo non etico non lo rende etico o giusto.
Ricordate: Non ci sono scuse per un comportamento non etico.
Vantaggi del comportamento etico
Infine, i benefici di un comportamento etico sono espressi nell’aforisma 35.
Quando la yogini è radicata nella non violenza, tutte le creature viventi cesseranno di provare animosità in sua presenza.
Gli aforismi 36-45 proseguono elencando i frutti del non nuocere:
…le buone azioni, l’elevazione di sé e degli altri, la prosperità, la comprensione/energia spirituale, la conoscenza, l’allegria della mente, la concentrazione, la suprema soddisfazione…